LECOQ E IL CLOWN

 

TESI DI LISCO SIMONA

 

L'oggetto della tesi di Simona Lisco è il percorso pedagogico di ricerca del proprio clown di Lecoq. L'interesse di quest'ultimo per il clown rappresenta una possibile risposta alla necessità di una pedagogia del corpo e diventa portavoce di un malessere giovanile che elegge il clown come proprio emblema eroico. Nell'elaborato si analizza il percorso di ricerca andando alla ricerca dei grandi clown del passato che hanno suggestionato il Metodo Lecoq e le interpretazioni dello stesso ad opera degli allievi della sua Scuola.

Il lavoro è suddiviso in tre parti. La prima affronta il percorso di Lecoq alla ricerca della comicità. La seconda si tenta di capire come la Commedia dell'Arte e il clown della pista abbiano influenzato il percorso pedagogico. Lecoq sostituisce alla maschera dei comici dell'arte il naso rosso spogliando il clown circense delle sue esagerazioni. Nella terza e ultima parte si ricercano i clown degli allievi della scuola di Lecoq. A questo punto vengono analizzate alcune esperienza significative degli allievi che, facendo propri, gli insegnamenti del Maestro, sviluppano nuovi linguaggi, nei quali la fisicità è ricondotta all'ironia, punto di partenza e di arrivo dell'atto creativo. Gli assunti su cui Lecoq basa la sua filosofia sono: la trasformazione della fragilità in punto di forza espressivo teatrale al conflitto del clown con le logiche del mondo, allo stupore infantile con cui esso si rapporta agli oggetti. Dagli studi emerge che il clown a cui Lecoq guarda è, prima di tutto, un attore che eredita dal suo antenato circense la grammatica comica, ma dal quale si allontana in termini di aspetto scenico. Il percorso di ricerca preposto da Lecoq ha individuato nel clown un archetipo riconducibile a un personaggio derisorio che prende in giro l'universo, sia il suo che il nostro, parodiando modelli riconosciuti come rispettabili e che è stato presente nello spettacolo per farci ridere e aiutarci a vivere meglio.

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